Analisi dell'opera

Dipinto ad olio su tela raffigurante: “Trionfo di Nettuno”.

Gillis van Valckenborch (Anversa 1570 circa – Francoforte sul Reno 1622). (cm.160x225).

La grande tela proposta è opera di Gillis van Valckenborch, figlio d'arte in quanto discendente da una nota famiglia di pittori fiamminghi attiva nelle fiandre (il padre era Marten Valckenborch il Vecchio, suo fratello era Frederick van Valckenborh e lo zio, era Lucas van Valckenborch) nel corso del Cinquecento, nonchè maestro di Van der Borcht I.

Estremamente grandiosa e complessa è la rappresentazione in cui si affollano numerose figure sui vari piani che sfumano in lontananza verso i toni cerulei e nebulosi del paesaggio marino caratterizzato, al centro della composizione, da una sorta di faraglione ricoperto alla sommità da una bassa vegetazione e sul quale si scorgono grandi conchiglie. Sul primo piano tritoni, putti e nereidi giocano fra le onde, come il resto del corteo marino che, in foggia di piccole vivaci macchiette, animano lo sfondo a destra; al centro, al di sotto dell’arco naturale ha luogo un festoso banchetto imbastito in occasione delle nozze del dio del mare  Nettuno con Anfitrite, mollemente adagiata accanto al suo sposo e riconoscibile dal drappo rosa, elemento caratteristico di molte divinità marine dell'antichità.

Il pittore fiammingo concentrò particolarmente le sue opere su complesse rappresentazioni di soggetto mitologico di considerevole formato inserendo possenti figure manieriste, dimostrando un accurato studio delle forme e delle muscolature degli uomini.

Il Prof. Wied, nella scheda del dipinto, ritiene che quest'opera sia un'opera giovanile del pittore esesuita a Venezia, e le grandi figure in primo piano tradiscono l'influenza di Hans Rottenhammer.

 

Si ringrazia il dott. Giorgio Faggin (2007) per aver riconosciuto e segnalato l'opera al Prof. Alexander Wied.

Pubblicato su: Frederick und Gillis van Valckenborh, Kunst Historisches Museum Wien, Alexander Wied, pg.200 - G41.

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