Analisi dell'opera

Dipinto ad olio su tela (cm.99x80) raffigurante: "Allegoria della Giustizia".

Cesare Dandini (Firenze, 1 ottobre 1596 - 7 febbraio 1657).

"La posizione di primo piano rivestita dal Dandini tra i pittori operanti a Firenze alla metà del Seicento è testimoniata, oltre che nelle fonti antiche, dai resoconti dell'ormai celebre processo Galli Tassi del 1656, nel quale fu effettuato una sorta di sondaggio d'opinione per stabilire chi fossero le figure di rilievo nei vari settori artistici. Il primato nel campo della pittura spettò incondizionatamente a Cesare..."

"Collocabile alla metà degli anni Trenta, ovvero nel momento del passaggio all'interno del percorso artistico dandiniano dalla fase "bronzea" a quella "lunare", è un'elegantissima "Allegoria della Giustizia"...L'opera, ricca di fascino e di erudite formule interpretative, presenta un'avvenente figura muliebre, personificazione allegorica della Giustizia, effigiata con i suoi simboli iconografici più corretti, un libro e un'alzata d'argento contenente una bilancia e un cuore, attributi di saggezza, imparzialità, verità e rettitudine. Alle spalle della donna emerge dalle tenebre un putto sostenente uno specchio in metallo finemente cesellato nel quale si riflette il sole, simbolo della luce divina. Legata alle formule interpretative tramandate nell'iconologia di Cesare Ripa, testo tra i più saccheggiati dagli artisti seicenteschi per la realizzazione di opere allegoriche, la Giustizia, ritenuta nella Repubblica di Platone la virtù principale per il corretto comportamento degli esseri umani in uno Stato ideale, trova comparazioni iconografiche e iconologiche pertinenti con molte delle raffigurazioni allegoriche del Dandini, fiore all'occhiello della sua attività. Al di là dell'intrigante formulazione iconografica, la tela si qualifica anche per la leggiadra bellezza della protagonista, simile ad un'ammaliante regina cordium dalle epidermidi eburnee baciate da una radente luminosità glaciale, e per la smaltata brillantezza delle stoffe, evocanti sete orientali soffici e fruscianti."

Sandro Bellesi

pubblicato su:

"Giovanni Martinelli da Montevarchi pittore in Firenze£. Ed.aSKa, AAVV. pg.73 fig.35

"Studi sulla pittura e scultura del '600 e '700 a Firenze". Ed.Polistampa, Sandro Bellesi, pgg.16-19.

 

Bibl. Cesare Dandini, Artema, S.Bellesi.

Cesare Dandini. Addenda al catalogo dei dipinti. Ed.Polistampa, S.Bellesi.

Pittori fiorentini del '600 e '700. Ed.Polistampa, S.Bellesi

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